ITALO STORTO

me

sono italo storto detto franco e sono il più grande poeta bullista freelance morente di tutta la storia della letteratura bullista universale
fate qualcosa porcoddìo

scrivetemi una email e vi risponderò (forse)

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about Me

mi sarebbe piaciuto fare l'artista e vivere tra New York e Tokyo ed avere un cazzo più grosso, oppure fare l'artista e vivere tra Milano e Roma ed avere un cazzo molto, ma molto più grosso. Ora dal momento che vivo tra il monitor di un piccì e quello di un tivvù e non faccio il pornodivo, mi sembra evidente che da qualche parte mi sono perso lungo il cammino. La letteratura mi ha sempre tentato e da sempre mi sono trovato di fronte alla scelta se diventare un brillante ed iconoclasta scrittore di successo, condividere le mie idee con milioni di persone, stare a contatto che le menti più fertili del mio tempo e con donne disposte a soddisfare ogni mia fantasia sessuale (anche quella che prevede l'uso del pony? sì anche quella. e anche quella con i gerbellini? sì anche quella. e anche quella che prevede l'uso di lumache spurgate in burro di arachidi e olio di vasellina? sìììììì eccheccazzo, ho detto tutto e vuol dire tutto!)

Dove eravamo rimasti? Ah sì, il mio dilemma della scelta tra: diventare scrittore di successo e avere donne disposte a tutto pur di nutrirsi delle mie parole oppure diventare un microservo a basso tasso d'ambizione votato a fare arricchire degli istituti di credito la cui morale è appena una tacca sopra a quella di un maniaco che si inchiappetta i bambini? Ok lo riconosco, scegliere non è mai stato il mio punto forte, ma come tutti quelli che si sono persi anch'io continuo a muovermi nel patetico tentativo di recuperare il cammino. Scrivere per me è diventata una necessità, sennò mi tocca lavorare (ciò un mutuo da pagare). Nella mia poetica c'è tutto. Ciarpami retorici, lacci metafisici, trappole semantiche. Tutto. Manca solo qualche anfora etrusca e potrebbe finire in un museo o un opinionista ricchione per diventare un format televisivo.

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La linea che separa la poesia dalla minchiata clamorosa non è mai stata tanto sottile.