una nuova collana editoriale pensata per il lettore esigente che ha buon gusto
ma anche e soprattutto per quello che crede di averlo
Finalmente il nuovo e atteso secondo lavoro di Roberto Casalesi. Un romanzo che sta alla letteratura come una birra analcolica sta al Carnevale di Rio. Il tentativo coraggioso di un uomo che si ostina a chiamare romanzi i suoi resoconti che si possono facilmente trovare con un click su google. La scelta difficile di un uomo che si avventura verso la via dello scrittore tedioso per abbandonare quella del buon giornalista.
Leggere questo libro è come leggere un foglio excel e dopo due soli capitoli preferirete tornare a studiare greco antico piuttosto che proseguire.
Michele ha un amico, Ugo. Uno di quegli amici con i quali dividi tutto: l'appartamento, la pizza e la birra, ma anche i sogni e le frustrazioni, le gioie e i dolori, e qualche volta lo spazzolino da denti. Un giorno Ugo decide di mollare tutto e partire. Stanco della vita monotona di provincia, se ne va alla ricerca dell'altra metà di sé. Michele invece resta. Quando torna, dopo cinque anni, Ugo è cambiato. Ora è sereno, innamorato della vita e si fa chiamare Ursula. Questo cambiamento lascia perplesso Michele che all'improvviso parte anche lui per un viaggio alla ricerca di se stesso. Ritornerà a sorpresa alleggerito di qualche etto. Ritornerà nascosto dietro gli occhi di una bambina...
Sembra una storia gay, scritta da un gay per la comunità gay, ma invece è solo una storia gay scritta da un gay per la comunità gay.
La 'if' senza "then" di Franco De Li Sanniti, i "display" con i punti escalmativi, le invenzioni con le evaluate di Manuel Fanelli, i commenti ridondanti di Rico d'Ulde, l'ossessione per le "move" a colonna quarantasei di Robertino da Crotone: sono solo alcuni frammenti di quel grande specchio dell'arte della programmazione italiana del XX secolo (e non solo) che è "Le Vite de' più eccellenti programmatori cobol del XX secolo" di Giorgio Vasari. Al di là del suo indubbio valore storiografico, "Le Vite" è una commedia umana in cui cronaca e leggenda, sfruttamento e prostituzione, pettegolezzo e memoria si intrecciano dando vita alla più vasta e ed esaltante epopea narrativa incentrata sulla figura del microservo. Dietro i sorgenti mainframe, spesso capolavori celeberrimi, Vasari sa rintracciare il profilo degli uomini che le hanno realizzate, con le loro ambizioni, ossessioni, passioni, bizzarrie di carattere e le merendine sempre nascoste nel cassetto.
Primo volume della fortunata saga di Nazarin, la più grande rocche starre di tutti i tempi. Il libro contiene una serie di flash back che tracciano l'esistenza di Nazarin: una vita anonima in provincia all'ombra di una madre adottiva iper protettiva e la decisione improvvisa a tren'anni di non voler proseguire l'attività del padre, un piccolo impreditore del settore arredamento, ma di creare una rock band di 12 elementi e partire per un tour mondiale di concerti e jam session miracolose. Tour massacrante durato tre anni e conclusosi tragicamente con il concerto al Golgota.
Un libro che non solo tutti dovrebbero leggere, ma sarebbe opportuno costruire dei palazzi apposta in ogni città, paese, villaggio e amene località in cui dovrebbe essere letto e riletto e riletto e riletto e riletto fino all'illuminazione o alla nausea.
Il racconto - drammatico e insieme commovente - dell'olocausto visto attraverso gli occhi di una ragazzina che ha sperimentato sulla propria pelle l'agognata liberazione. Anna è figlia Otto Von Zimmerman, un modesto artigiano che con tutta la sua famigliola lavora duramente per rifornire l'esercito di filo spinato per i campi di concentramento che stanno vicino casa sua. Con l'arrivo delle truppe americane la ditta fallisce e la ragazzina ha chiuso dentro al suo cuore questa tragica esperienza, senza farne parola con nessuno per molto tempo. Perfino l'uomo che ha sposato ha ignorato per decenni la verità. Fino al giorno in cui, ormai anziana, Anna ha finalmente deciso che il mondo doveva conoscere la sua storia. Una testimonianza unica, una voce vera e diretta dell'orrore delle truppe di liberazione americane nelle sue semplici parole di bambina. Una storia di dolore, perdono, amore, perdita e speranza. Da non dimenticare, per non dimenticare.
Il protagonista di questo libro è Giangi. Ventotto anni, un lavoro di deejay radiofonico, un discreto successo con le donne, Giangi vive una vita felice, ma si sente profondamente immaturo, un adolescente intrappolato nel corpo di un uomo e senza alcuna volontà di crescere e come un bambino, del tutto privo di pudori e inibizioni.
Fabio Scolo ci accompagna in un divertente viaggio nell'universo giovanile, il proprio corpo come unica bussola. Parlando di sesso, canne, musica e amicizia. Verità, aneddoti divertenti e rivelazioni.
Volgarità dell'immaginazione. Banalità della trama. Mediocrità dello stile. Un libro cult per una generazione cresciuta senza grammatica.
Beatrice, detta Bea, ha scelto: farà parte della fazione degli Intrepidi. Dovrebbe festeggiare questa sua decisione, invece si ritrova a piangere per la morte dei suoi genitori e a dover salvare dalla stessa sorte coloro che ama, cercando di dimenticare ciò che di terribile è stata costretta a fare.
Sarà pronta per affrontare tutto questo?
Ma soprattutto: perchè a noi dovrebbe fregarcene qualche cosa?
Venusia e Hactarus sono due adolescenti che si incontrano, si frequentano e si amano, come capita a tutti i giovani delle loro età. Hanno però una cosa, che li rende differenti dalla maggior parte dei loro coetanei: lottano entrambi contro il cancro, che rende ogni loro singolo giorno ancora più prezioso da vivere. Insieme godranno di esperienze magiche e bellissime alternate da altre dure e difficili, avranno gioie, delusioni e dolori, appassionando il lettore alle loro vicende fino ad una conclusione prevedibile: il cacro non fa sconti. A nessuno.
Neanche a luglio quando ci sono i saldi di fine stagione?
No. Mai.
Ilaria è una donna invidiata da tutte: una bella famiglia, un buon lavoro in banca, sposata con un marito amorevole e dalla solida posizione, tre fantastici figli e una vita apparentemente perfetta. In realtà la routine la sta uccidendo. Avverte improvvisamente un'insostenibile noia esistenziale (i ricchi chiamano così la classica crisi di mezza età) che la porta a concedersi delle trasgressioni e a intravedere
nuove e sorprendenti utilizzi di un cazzo, concepito fino ad allora come nulla di più che una semplice bustina di semi per coltivare figli comprata all'agraria.
Cosa differenzia questo romanzo di Samantha Collach da altre centinaia di romanzi che affrontano lo stesso tema?
La risposta è semplice: niente.
Nella sanguinaria epopea della guerra delle tre Regine, Tranerys Dargaryen, orgogliosa e coraggiosa regina dei draghi, si piega a un subdolo matrimonio di convenienza nel nome di una pace incerta, senza con questo rinunciare al suo sogno di tornare sul trono che fu di Eagorn il Tiranno. Finito suo malgrado nelle mani lorde di sangue degli schiavisti di Akauya, città nemica giurata di Tranerys, l'indistruttibile nano Lyrion Tranister è costretto a giocare il tutto per tutto per sopravvivere a un assedio disastroso. Nel frattempo, all'ombra della titanica Barriera di ghiaccio nell'estremo Nord del reame, il giovane Jon Suka, coraggioso lord comandante dei Guardiani della notte, concepisce una temeraria strategia...
Maddai ragazzi, davvero vi piacciono queste storie da sottocultura di merda?